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I Buoni Pasto cambiano nel 2020: se non sai come usarli, rischi che siano imponibili!

Il Buono Pasto è uno strumento molto utilizzato dalle aziende grazie alla sua non imponibilità fiscale e contributiva.

Il buono pasto può avere differenti obbiettivi per la tua azienda, almeno fino ad oggi di mettere a disposizione dei tuoi lavoratori:

  • un servizio di ristorazione alternativo alla mensa aziendale;
  • una mensa esterna presso apposite strutture;
  • una indennità sostitutiva della mensa, riconosciuta in assenza del servizio mensa o corrisposta quando il lavoratore non si avvale del servizio mensa.

In realtà le aziende attraverso il buono pasto desiderano ricorrere anche altri obiettivi:

  • corrispondere una parte della retribuzione in buoni pasto, così da abbassare il costo del lavoro;
  • creare un premio presenza.

Infatti tu, come datore di lavoro, puoi riconoscere ai tuoi lavoratori un buono pasto al giorno, ovvero un valore economico massimo di 5,29 euro (dal 2020 4 euro, ma dopo lo vedremo meglio) per il buono pasto cartaceo e € 7,00 (dal 2020 8 euro) per i buoni pasto elettronici.

Quindi puoi subito comprendere come questo corrisponda ad un bel vantaggio.

Realizziamo un calcolo veloce con il mese di gennaio 2020, in cui ci sono 21 giorni lavorabili. Quindi € 4 (nuovo limite 2020) * 21= € 84 non imponibili dai ai nostri dipendenti.

Su un anno, il 2020, in cui ci sono 255 giorni lavorabili, l’importo sarà di € 1.020,00.

Quasi una mensilità in più!

Presta attenzione perché dal 2020 cambiano alcune cose.

COSA CAMBIA DAL 01 GENNAIO 2020?

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La Legge di Bilancio 2020 cambia semplicemente i limiti di non imponibilità del buono pasto, con l’obiettivo di incentivare i buoni pasto elettronici.

Infatti, come ti ho accennato all’inizio di questo articolo, devi prestare attenzione perché:

  • il buono pasto cartaceo nel 2020 avrà un limite di € 4,00 contro gli € 5,29 del 2019, quindi diminuendo il vantaggio per la tua azienda;
  • il buono pasto elettronico nel 2020 avrà un limite di € 8.00 contro gli € 7.00 del 2019, quindi è chiaro come il governo stia spingendo le aziende a puntare attraverso uno strumento elettronico e di facile traccabilità.

Perché il governo vuole tracciare i buoni pasto?

Per il semplice fanno che non vuole che vengano utilizzati come ti accennavo prima, ovvero per corrispondere una parte della retribuzione in buoni pasto, così da abbassare il costo del lavoro.

Infatti il Decreto Ministero Sviluppo Economico n. 122/2017 afferma che i buoni pasto sono cumulabili nel limite di 8, ovvero cerca di imporre un limite all’uso cumulativo di buoni pasto.

Questo anche se una nota dell’Agenzia delle Entrate ha affermato che tu come datore di lavoro sei tenuto non applicare la tassazione se gli importi dei singoli ticket rimangono entro i limiti di € 4 e di € 8 come previsto per il 2020.

Di fatto non facendo cambiare nulla per la tassazione e i contributi se questi vengono usati in unica spesa in un numero superiore agli 8.

Di fronte a questa dualità di pensiero, il governo sta cercando di incentivare i buoni pasto elettronici.

Ma c’è di più!

Una recente ordinanza della Cassazione (n. 460 del 14 gennaio 2020) afferma che nell’ipotesi in cui un’azienda eroghi ai propri dipendenti buoni pasti per esigenze differenti da quelle alimentali, questi assumono natura retributiva e pertanto formano reddito per il lavoratore.

In poche parole quei buoni pasto, pur rispettando i limiti, diventerebbero imponibili contributivi e fiscali!

Quindi è davvero importante che tu faccia attenzione a come eroghi questi buoni e alle condizioni in cui ti trovi ad erogarli.

Se noti dai calcoli all’inizio di questo articolo, noterai che gli importi sono interessanti anche per un piano di Welfare Aziendale, quindi pensiamoci davvero a cosa si può fare nella tua azienda.

Per te è utile conoscere e comprendere come funziona questo meccanismo, per poter pianificare al meglio i costi per il tuo personale nel 2020.

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Sono Avvocato e Consulente del Lavoro: mi occupo di consigliare alle aziende come gestire al meglio le Risorse Umane. Credo che il Capitale Umano sia la vera risorsa che può fare la differenza per l'azienda che rende, produce e vuole perseguire traguardi di miglioramento e sviluppo. In quest'ottica cerco soluzioni ai problemi di Gestione del Personale, Costo del Lavoro, Contratti di Lavoro. La mia attività cerca di non basarsi su un pensiero standardizzato, ma si pone l'obiettivo di personalizzare le soluzioni. Cooperative e Welfare Aziendale sono due temi che mi appartengono e che fanno parte del mio know how.

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