Trovare lavoratori diventa sempre più difficile, e tutti danno la colpa al reddito di cittadinanza: è proprio così?
Lungi da me difendere una misura che comunque non ho condiviso e non condivido tuttora, quindi ti chiedo solo un po’ del tuo tempo affinché tu possa comprendere davvero quello che ti sto per scrivere.
E consigliare!
Sabato apro il quotidiano online e trovo la notizia che segue: “Numeri flop dell’evento di selezione per il comparto turistico-ricettivo. Gli operatori: colpa del reddito di cittadinanza”. E continua: “L’estinzione degli stagionali a Jesolo, solo in 30 per 300 posti al meeting incontralavoro”.
La notizia mi ha colpito parecchio perché, obiettivamente, porta a riflettere.
Allora guardo i numeri della disoccupazione, vado sul sito dell’ISTAT e trovo su febbraio 2022: “il tasso di disoccupazione scende all’8,5% nel complesso (-0,1 punti) e al 24,2% tra i giovani (-0,6 punti)” (Fonte: https://www.istat.it/it/archivio/268882).
A questo dato si aggiunge quello delle cd. Grandi Dimissioni, per cui a Ottobre 2021 un’analisi su “Lavoce.info” ha calcolato tra aprile e giugno 2021, 484 mila dimissioni su 2,5 milioni di cessazioni. +37% sul primo trimestre del 2021, +85% sul 2020. Il Ministero del Lavoro Italiano ha confermato: dal 1 aprile al 10 novembre le dimissioni volontarie in Italia sono pari a 1.195.875.
Da questi numeri io comprendo che lavoratori disoccupati di sono e belli disponibili!
Quindi perché la tua azienda continua a non trovare lavoratori?
Per il semplice fatto che devi comprendere assolutamente che il mercato del lavoro é per l’appunto un mercato dove vi é domanda e offerta.
Quindi per quanto riguarda l’evento organizzato modello “Fiera del Lavoro”, urlando venite tutti qui che abbiamo lavoro, andare a proporre la tua azienda come luogo di lavoro dove ce ne sono tante filtrate da un ente che livella tutte le aziende, non mi sembra una gran trovata.
In quelle sedi la tua azienda è perfettamente uguale a tutte le altre, non riesce a differenziare la propria offerta di lavoro e quindi a selezionare i candidati giusti per te.
Per cominciare ad attirare le persone giuste per la tua azienda, devi cominciare a illustrare la tua offerta di lavoro in modo più completo e differenziante rispetto ai tuoi competitors!
Stai rispondendo alle domande dei candidati che sono:
- Cosa mi proponi di differente?
- Perché dovrei venire da te piuttosto che stare a casa sul divano?
- Quanto interessante é la tua azienda?
- Cosa mi proponi come offerta formativa?
- Quanto vale la tua azienda nel mio CV e per il mio percorso di carriera?
Questo è un passaggio importante per capire un altro dato: secondo Welfare Index PMI se fai Welfare e se lo comunichi, trovi lavoratori, altrimenti rimani al palo.
Come ti ho sempre scritto, spiegato, postato, fare Welfare Aziendale, non è prendere un portale con qualche bene o servizio, bensì strutturare una comunicazione e una proposta che renda il tuo posto di lavoro, unico, attraente e differente rispetto a quello di tutti gli altri.
Come i tuoi prodotti!
Lo dico solo io?
No, oggi sul TGR Veneto mi trovo qualcuno che, guarda caso, mi da ragione!
Si tratta del Prof. Daniele Marini è professore di Sociologia dei processi economici all’Università di Padova.
Durante l’intervista in occasione del Primo Maggio ha dichiarato: “Le imprese e gli imprenditori per essere attrattivi, non é più sufficiente offrire un posto di lavoro o un salario, bisogna aggiungere altri elementi anche di carattere qualitativo”.
Esattamente quello che sto cercando di insegnarti gratuitamente da mesi!
Per fare questo ci vuole tempo, quindi non è che uscendo con un annuncio, poi puoi lamentarti che non trovi nessuno!
I candidati non stanno là a guardare, vanno dove trovano maggiore interesse o vedono prospettive.
Ecco perché il Welfare Aziendale è uno strumento di fondamentale importanza per te e la tua azienda, altrimenti rimani al palo ad aspettare non si sa chi, la tua azienda non riesce a fatturare come dovrebbe, perché non trova le professionalità di cui ha bisogno.
Non hai come concorrente solo il Reddito di Cittadinanza, hai la Naspi (Disoccupazione), hai il mercato Europeo (non sai quanti lavoratori vanno a lavorare all’estero, soprattutto stagionali), hai il potere d’acquisto che in Italia diminuisce e all’estero aumenta.
Quindi sono tanti, tantissimi i fattori, chi ti racconta che è solo il Reddito di Cittadinanza, per quanto io non approvi questa misura, ti sta solo raccontando una scusa perché non conosce il problema nella sua complessità e non sa minimamente come affrontarlo!
Quindi cosa ti resta da fare?
Hai una scelta davanti a te: aspettare che passi il momento, rinunciando alla crescita o, peggio, al futuro della tua azienda, oppure prendere il toro per le corna e affrontare questa ulteriore sfida che abbiamo davanti e impostare con un metodo la soluzione!
“E se invece volessi chiedere direttamente il tuo aiuto?”
Hai a disposizione la Consulenza Gratuita con cui con me o uno uno dei miei collaboratori per scoprire quali soluzioni specifiche possono risolvere il tuo problema.