Gli accordi sulla produttività fatti senza le dovute attenzioni potrebbero crearti non pochi problemi.
Vediamo quali.
Proviamo a dare una definizione dei premi produttività.
I premi produttività rappresentano quella parte di retribuzione che viene riconosciuta ai dipendenti in virtù del raggiungimento di determinati obiettivi, oppure per il riconoscimento dell’impegno evidenziato dal lavoratore.
Generalmente queste somme vengono sottoposte a tassazione ordinaria, ovvero sono imponibili sia da un punto di vista fiscale che contributivo.
Dal 2016 è possibile stipulare degli accordi aziendali con i quali si può prevedere una premialità economica a tassazione agevolata, a favore dei dipendenti, a fronte di un miglioramento della qualità, dell’efficienza, della redditività o dell’innovazione aziendale.
Una misura che ha riscosso un discreto successo come si evince da questo articolo del Sole 24 Ore, tanto che per il 2017 il governo ha previsto che i destinatari del beneficio siano ancora di più.
Si tratta di “premi di risultato la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili” nonché delle “somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa”.
Ti sottolineo che il miglioramento nei campi individuati dalla norma devono esserci effettivamente! Le parole misurabili e verificabili presenti nella norma sono molto importanti.
E cosa significa?
Per esempio, se decido di legare il miglioramento al fatturato, e prendo come riferimento l’anno 2015, è chiaro che per il 2016 il segno doveva essere positivo, ovvero un +5% ad esempio!
Per facilità molti imprenditori hanno deciso di legare l’incremento al fatturato; alternativa valida può essere rappresentata anche a risultati di incremento di qualità, o riduzione dei resi nonché soddisfazione del cliente.
Tutti indicatori che devono essere veritieri, misurabili e verificabili anche in caso di controllo!
Questo per poter godere della tassazione agevolata al 10%!
Il dipendente dovrà pagare solo un 10% di tassazione sulle somme ricevute come premio produttività, il tutto in base a specifici accordi sulla produttività.
Purtroppo mi è capitato di vedere accordi sui premi di produttività senza che ci fossero indicatori legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione e spesso persino non verificabili e misurabili.
Chi ha consigliato questi imprenditori ha persino applicato la misura della detassazione in busta paga!
Se gli accordi di produttività non sono fatti bene e si applicano lo stesso gli incentivi fiscali… è un bel problema.
Infatti appare chiaro che per l’accertamento, la riscossione, le sanzioni e il contenzioso, si applicano all’imposta sostitutiva in esame, in quanto compatibili, le ordinarie disposizioni in materia di imposte dirette.
ATTENZIONE: Se gli accordi sulla produttività non sono fatti a regola d’arte l’azienda è esposta a sanzioni non indifferenti.
Ma il problema non è soltanto questo!
Cosa potrebbe succedere se il tuo accordo di produttività non è ben fatto?
1) Hai promesso un premio detassato ai tuoi dipendenti, i quali, fidandosi, si sono impegnati e hanno contribuito al raggiungimento di un obiettivo, importante per tutti, ma soprattutto per la tua azienda.
2) Il tuo accordo sulla produttività non è ben fatto, ovvero non ha i requisiti richiesti dalla norma per poter accedere alla detassazione.
3) Arriva un controllo ed i tuoi dipendenti si trovano a dover pagare tasse arretrate (con un conguaglio) dato che non avevano il diritto all’agevolazione. I tuoi dipendenti dovrebbero nella dichiarazione dei redditi assoggettare a tassazione ordinaria tutte le somme percepite.
4) Tu come azienda vai incontro ad una sanzione, ed inoltre risulti essere poco seria nei confronti dei tuoi dipendenti.
La tassazione agevolata è un vantaggio per i lavoratori più che per la tua azienda: a te interessa raggiungere l’obiettivo di incremento di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, loro in cambio ne ricevono una maggior somma detassata.
E se il dipendente avesse scelto beni e servizi in Welfare Aziendale al posto del premio in denaro?
Ecco, dovrebbe includere nella dichiarazione dei redditi anche quelle somme ricevute sotto forma di benefit!
Il rischio è che perdano la fiducia nei tuoi confronti!
E’ un rischio che ti puoi permettere?
A mio avviso è importante conservare e cercare la fiducia dei propri collaboratori, così come il capitano di una nave la ottiene e la cerca da parte dei propri marinai, per affrontare insieme sia il mare calmo, che le difficoltà del mare in tempesta.
Quindi, quando lo riterrai opportuno, verifica il tuo accordo sui premi di produttività, oppure contattami per avere maggiori informazioni e verificare se è possibile farne uno nella tua azienda!