L’anno nuovo sta arrivando e dobbiamo cominciare a pensare a come organizzare la nostra azienda per i progetti futuri.
È necessario cominciare ora!
Continuo a parlare di premi anche questa settimana. E lo faccio con un titolo che viene da quello che spesso sento affermare da qualche imprenditore.
“Perché devo premiare i miei dipendenti…?”
“Gli pago già lo stipendio e tanto basta!”
In linea di principio potrebbe avere ragione, ma le cose non stanno così.
Il comportamento umano risponde agli stimoli.
Possiamo punire i nostri dipendenti per aver trasgredito ad obblighi con le contestazioni disciplinari.
Pensare di punire una persona perché non fa il suo dovere, è doveroso, perché può mettere a rischio non solo la disciplina, il buon nome della tua azienda, ma anche può mettere a rischio la sicurezza sul lavoro e quindi l’incolumità propria e dei propri colleghi.
Anche se non è con il bastone che spesso riusciamo ad ottenere i risultati che vorremo.
Almeno non è il bastone lo strumento corretto che dobbiamo utilizzare, anzi sarebbe controproducente!
Sì perché avere obiettivi, o per i più “studiati” i KPI, significa ottenere un cambiamento di comportamento da parte delle persone che ci seguono.
Un cambiamento necessario perché sono cambiate le necessità e le esigenze dell’azienda.
Comportamenti quotidiani di routine che sono diventati abitudine, una abitudine che noi ora consideriamo negativa o quantomeno non adatta al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Rinunciare alle “cattive” abitudini può essere doloroso!
Pensiamo a quando il medico ci dice che dobbiamo cambiare stile di vita, mangiare meno dolci, fare più movimento all’aria aperta.
Non dirlo a me!
Per questo motivo sentiamo il bisogno di premiarci durante il percorso che abbiamo intrapreso, per ogni piccolo passo, soprattutto all’inizio.
I premi possono aiutare a interrompere l’abitudine e creare nuovi modelli di comportamento.
Il premio genera un sentimento di benessere, di riconoscenza, di soddisfazione e quando ti senti bene una volta, desideri raggiungere l’obiettivo successivo per ottenere di nuovo quel sentimento di soddisfazione.
Eppure questi premi devono coincidere con i desideri e gli stimoli di una persona, quella persona che lavora con noi o desidera venire a lavorare con noi.
In questo senso ha ragione la mia amica Cristina de Martinis, esperta di vendite, quando in un suo ultimo articolo del blog (https://direttorevenditainaffitto.it/business/come-evitare-che-i-tuoi-dipendenti-passino-la-maggior-parte-del-loro-tempo-da-te-pagato-a-farsi-i-cazzi-loro-parte-2) in cui consiglia di pagare i tuoi dipendenti con una parte variabile, ma lamenta il fatto che con il Welfare Aziendale non si possa:
“Offrire un bonus di natura non economica, equivale a decidere per loro anche le ore di libertà fuori dal lavoro. E su questo quindi non mi trovi d’accordo”.
Cristina de Martinis
Ti può sembrare strano, ma ha proprio ragione!
Mi batto su questo punto da anni e forse il mio messaggio non è passato chiaramente: quando tu premi i tuoi dipendenti con il Welfare Aziendale devi fare in modo che possano avere quello che desiderano.
Pur con le limitazioni della normativa.
Non ci riusciamo?
Pazienza, abbiamo altri strumenti al nostro arco che possono essere usati proprio per creare la soddisfazione che tanto cerchiamo di trasmettere a chi si impegna e dedica tempo ad accompagnarci nella nostra avventura che si chiama Azienda.
Purtroppo la concorrenza ha generato la falsa aspettativa che il Welfare Aziendale lo decide l’azienda. Ma non deve essere così quando parliamo di Welfare in chiave premiale.
Perché è più comodo realizzarlo, meno costoso ma anche…meno usato dai dipendenti.
Presta attenzione però!
Un sistema premiale in denaro può generare altrettanta insoddisfazione nel momento il tuo budget per i premi non è sufficiente in termini numerici a creare quella soddisfazione nei tuoi lavoratori.
Per esempio, se hai a disposizione soltanto € 500, quindi come costo azienda, devi prestare attenzione a quanti ne potrebbero arrivare netti in tasca al tuo dipendente.
Se arrivano pochi spicci, non riuscirai ad soddisfare e ringraziare il tuo dipendente per l’impegno profuso.
Per quello è importante pianificare PRIMA quali strumenti usare e come utilizzarli.
E te lo scrivo da sempre.
Quindi premiare i propri dipendenti, significa creare un processo di miglioramento della propria azienda perché dovremo:
- Avere i numeri della tua azienda
- Creare degli obiettivi
- Valutare chi e come premiare
- Formare i nostri lavoratori
- Controllare nell’anno che il progetto funzioni
Non prendere paura, è molto più facile di quello che tu possa pensare: si parte da obiettivi piccoli e anche se non hai tutti i numeri sotto mano, li troveremo insieme.
Ma soprattutto, cerca di capire che non puoi fare tutto da solo.
Non hai il tempo di imparare tutto quello che ti serve per decidere come erogare i premi di fine anno, senza svenarti economicamente e senza incorrere nei rischi che ti ho indicato.
Se vuoi risolvere i problemi in maniera definitiva, ti serve l’aiuto di un consulente. Devi decidere a chi rivolgerti, ma fallo in fretta, anche perché fine anno é vicino e alcune soluzioni necessitano di tempo.
“E se invece volessi chiedere direttamente il tuo aiuto?”
Se vuoi approfondire in maniera specifica la situazione della tua azienda, capire come puoi premiare i tuoi dipendenti con il metodo più corretto, puoi richiedere una CONSULENZA GRATUITA e puoi ottenere Cedolino Perfetto, realizzata da uno dei miei collaboratori.
Questo primo passo è fondamentale per poter lavorare sulla tua azienda con il Metodo Synotius da me sviluppato.
Sulla base delle informazioni raccolte e analizzate nel corso di un’approfondito appuntamento online viene elaborato un Report che ti permetterà di fare luce sulla direzione migliore da prendere e su come agire applicando il Metodo Synotius.