Quando ti ho parlato di Welfare Aziendale, ti ho fatto alcuni esempi come l’aiuto della maternità, oppure lo Smart Working che normalmente vengono inseriti nella dicitura di sistemi che aiutano la conciliazione vita-lavoro dei nostri collaboratori.
Trovare un sistema che permetta di conciliare i tempi di vita-lavoro dei nostri dipendenti è importante non soltanto per loro che sicuramente ne ricevono un beneficio, ma anche per le nostre aziende.
Un Prete che ho il piacere di avere come amico, afferma che quando ti occupi dei tuoi dipendenti, loro si occuperanno di te. Secondo me ha proprio ragione!
La conciliazione dei tempi di vita-lavoro è il risultato di questa attività di ascolto, delle loro necessità e dei loro problemi.
Non credere che sia tempo perso.
Se fatto correttamente, questo percorso incrementa la produttività aziendale attraverso l’instaurazione del senso di appartenenza.
In questa ottica entrano le politiche di conciliazione vita-lavoro.
La novità recente è che sono stati attivati degli sgravi contributivi per le imprese che favoriscono la conciliazione vita-lavoro.
Questi sgravi sono un beneficio importante riservato ai datori di lavoro che hanno firmato contratti con soluzioni migliorative rispetto a quelle previste dai contratti nazionali, oppure rappresentare un’ampliamento o integrazione rispetto a misure già previste in precedenti contratti aziendali.
Cosa significa quest’ultima parte? Che se hai un accordi di secondo livello che già prevede delle misure di conciliazione vita-lavoro, devi crearne un altro con misure ulteriori.
Ma di quali misure di conciliazione vita-lavoro stiamo parlando?
Te le riassumo in questa tabella.
Per avere diritto agli sgravi l’azienda deve prevedere almeno due delle misure di conciliazione vita-lavoro sopra esposte e almeno una deve essere compresa in quelle aree relative alla genitorialità e flessibilità organizzativa.
Deve inoltre prevederlo per il 70% della media dei dipendenti occupati nell’anno civile precedente la domanda.
In pratica puoi avere dei benefici tangibili dati dal piano di Welfare Aziendale e anche gli sgravi contributivi!
Comprendi che ora un piano di Welfare Aziendale ti conviene ancora di più?
A quanto ammonta lo sgravio?
La misura del beneficio sarà modulata in base alle aziende ammesse, con il seguente criterio:
• Il 20% delle risorse viene attribuito in base al numero complessivo dei datori di lavoro ammessi,
• L’ 80% sulla base del numero medio di dipendenti presenti in azienda l’anno precedente a quello della domanda di agevolazione.
Il beneficio non potrà superare il 5% dell’imponibile previdenziale dichiarato dal datore di lavoro nell’anno precedente e può essere concesso una sola volta nell’arco del biennio 2017-2018 per ciascun datore di lavoro.
Il conteggio non è così facile, però comprenderai che comunque è una somma che può risultare interessante per la tua azienda.
Come si presenta la domanda?
La domanda si presenta in via telematica all’INPS, con decorrenza dalla pubblicazione del decreto attuativo.
Segnati in agenda due date, se questo sgravio può interessarti:
– Il 15 novembre 2017 è la data ultima per la domanda per i contratti depositati all’Ispettorato Nazionale del Lavoro entro il 15 ottobre;
– Il 15 settembre 2018 per quelli depositati entro il 31 agosto 2018.
Ti invito a fare presto perché le somme a disposizione sono limitate. Pertanto pensaci seriamente, è una opportunità doppiamente interessante.
Se hai dubbi o vuoi approfondimenti, contattami e vediamo al più presto cosa possiamo fare.
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