Questa è la domanda che mi viene proposta sempre sia da parte dell’Imprenditore che da parte del Lavoratore.
Il motivo è semplice.
Molte aziende desiderano creare un piano di Welfare Aziendale per i propri dipendenti.
E non vogliono impegnarsi eccessivamente nel creare sistemi di Welfare dove devono definire loro i beni o i servizi a disposizione per i propri dipendenti.
In poche parole, mettono a loro disposizione il piano di Welfare Aziendale con un valore massimo di utilizzo.
Un limite che i dipendenti non possono superare.
Naturalmente questo in osservanza alle norme di legge.
Pertanto se l’azienda pone un limite di euro 1.000 per ogni dipendente, costui non potrà mai ordinare fringe benefits, ovvero i buoni spesa o benzina, per intenderci per un valore superiore ad euro 258.
Quello indicato dalla legge, per l’appunto.
Dovranno usufruire di quei servizi per cui è possibile un valore superiore, come il rimborso di spese scolastiche o di pacchetti viaggio, tanto per fare un esempio.
Come ben ricorderai, leggendo questo blog, ti ho sempre scritto che il piano di Welfare Aziendale oltre ad avere un inizio, deve avere una fine.
Un termine, in seguito al quale l’imprenditore vedrà cosa fare, se rinnovare il piano oppure riscriverlo o non fare nulla.
Per la cronaca questa evenienza è molto rara!
Chi prova il Welfare Aziendale non lo lascia!
Quel termine genera preoccupazione nell’imprenditore e nel lavoratore: e se un lavoratore non ce la fa ad utilizzare tutta la disponibilità economica e ha dei residui?
Queste somme possono essere riportate in un piano successivo.
Ovvero possiamo creare un piano che recupera eventuali residui di piani precedenti.
Presta attenzione, però!
Alcuni colleghi affermano che il residuo può essere convertito in denaro, sottoponendolo a tassazione e contribuzione piena.
Nulla di più sbagliato!
Non ci deve essere correlazione tra denaro e Welfare Aziendale!
È un grave errore che purtroppo anche in qualche seminario sento ancora ripetere.
E la risposta dell’Agenzia delle Entrate 311 del 30 aprile 2021 ribadisce questo concetto.
Quindi: occhio a quello che fai!
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