Se mi hai seguito sui miei social (Facebook, LinkedIn, Studio Zanon, Twitter, Instagram) sai che a fine settembre sono stato al Festival del Lavoro. Il Festival del Lavoro è un meeting organizzato sulle tematiche del lavoro che ogni anno si tiene in una città diversa. Quest’anno si è tenuto a Torino dal 28 al 30 settembre!
E’ un momento di confronto, aggiornamento e, perché no, scoperta di alcune novità.
Negli stessi giorni è scoppiato il caso Ryanair, di cui ti ho condiviso una mi riflessione sempre sui Social (http://www.fondazioneluigieinaudi.it/modello-ryanair-perche-e-in-crisi-e-non-produce-benessere/) . Di contro, al Festival del Lavoro venivano portati casi concreti di politiche di Welfare Aziendale applicati da diverse aziende che avevano visto aumentare la produttività grazie alla creazione di un clima aziendale positivo e legato al benessere delle persone.
Un chiaroscuro che mi ha colpito molto in quei giorni!
Tutte riportavano un’esperienza e una linea nuova da seguire nelle politiche retributive e di incentivazione del personale: non si lavora più per il salario ma per il benessere.
Sembra uno slogan, in realtà la riflessione è profonda.
Di fatto questa riflessione riprende quei concetti che ti avevo già espresso altre volte all’interno di questo Blog e riprese a sua volta dagli insegnamenti di Don Gigetto de Bortoli: se ti prendi cura dei tuoi dipendenti, loro si prenderanno cura di te e della tua azienda.
Ecco allora il perché della crisi di Ryanair. Ha retto finché il paradigma non è cambiato, finché i soldi non hanno significato tutto per chi ci lavorava.
Voi lavorereste in un posto triste? Comprereste in un negozio dove non ti danno sinceramente il buongiorno?
Ecco che allora il nuovo paradigma (che tanto nuovo alla fine non è, basti pensare ad Olivetti e tanti altri come lui) irrompe nelle nostre aziende e dobbiamo essere pronti ad accoglierlo.
E come?
Con gli strumenti forniti dal Welfare Aziendale, dallo Smart Working, ma soprattutto dall’ascolto e dalla parola scambiata con i nostri dipendenti e collaboratori.Tutto questo per comprendere le loro necessità e per comunicare le nostre come persone e come azienda.
Facile?
No per nulla! E’ un cambiamento importante di cultura e mentalità che va introdotto progressivamente, tenendo conto delle esigenze della tua azienda e delle persone che vi lavorano dentro.
Ci sono dei casi più facili e che richiedono meno tempo, altri che sono più complicati e ne richiedono di più, ma la via è tracciata.
Quindi se anche tu vuoi una azienda che sia al passo con i tempi e che torni ad essere produttiva, comincia a pensare a quali passi puoi fare nella tua azienda.
Uno te lo suggerisco io, se già non lo fai, comincia a chiedere ai tuoi dipendenti alla mattina: come stai?
Sembra una domanda banale ma non lo è! Da’ importanza, e individua un interesse per la persona in quanto tale, non come semplice elemento produttivo.
Ricordati un’altra cosa che si diceva al Festival del Lavoro: per ogni 100 Euro investiti in Welfare Aziendale, alla tua azienda ne ritornano 200.
Usa con saggezza questi consigli, sapendo che se vuoi sono a disposizione se necessiti di chiarimenti o consigli e, se non sai proprio come fare, contattami e vediamo insieme cosa possiamo fare.
Da oggi puoi contattarmi scegliendo direttamente la possibilità di avere un appuntamento con me: online o in Studio di un’ora.
Scegli quello che fa per le tue esigenze!