La normativa appalto: le novita del 2017. Il Governo ha da poco ripristinato la responsabilità solidale. Ecco cosa cambia.
Con i contratti di appalto cosa cambia, e cosa significa per te e la tua azienda?
L’articolo 2 del Decreto 25/17 modifica il comma 2, dell’articolo 29, del decreto legislativo n. 276 del 2003 (Legge Biagi), viene così ripristinata integralmente la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per garantire una miglior tutela in favore dei lavoratori dipendenti.
Oggi in seguito a questa modifica devi stare molto più attento nel gestire i tuoi appaltatori.
Cosa significa concretamente?
Per responsabilità solidale si intende la situazione in cui due o più soggetti sono obbligati a una medesima prestazione. In riferimento ad un contratto di appalto il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto. Questo entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto.
Se tu appalti un lavoro e l’appaltatore, ovvero l’imprenditore a cui affidi un lavoro, non paga retribuzioni e/o contributi, tu sei chiamato a pagare al posto suo!
In caso di una sua mancanza sei chiamato a pagare per lui … anche se tu l’appaltatore in realtà lo hai già pagato!
Tra le novità reintrodotte vi è il fatto che quando il contratto di appalto è stipulato in violazione della normativa sulla somministrazione, il lavoratore interessato può chiedere al soggetto che ne ha utilizzato la prestazione, la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze di quest’ultimo.
Quindi, potresti trovarti ad assumere i dipendenti del tuo appaltatore!
Le novità in realtà rendono il pericolo ancora più grave. Infatti con le nuove disposizioni il committente potrà essere aggredito anche prima dell’appaltatore, trovandosi nella situazione di dover pagare direttamente al lavoratore tutti i crediti!
Comprendi il rischio?
Ecco come è possibile tutelarsi di fronte a questi rischi.
La soluzione è molto semplice ed è già praticata da tempo:
– è possibile fare la Certificazione del Contratto di Appalto
– e la certificazione dei consulenti: l’Asse.Co.
Questi sono gli unici strumenti che possono proteggere la tua azienda da una responsabilità solidale causata da un cattivo appaltatore e dai suoi possibili errori o mancanze.
La Certificazione dell’Appalto certifica che il contratto di appalto è legittimo. Inoltre potrebbe dunque costituire adeguata prova della correttezza dei comportamenti delle parti al fine di consentire la deroga ai regimi di responsabilità solidale.
Con l’Asse.Co. si è sicuri che l’appaltatore stia pagando i contributi, le retribuzioni e i rapporti di lavoro siano regolari. Tu mi dirai, ma non c’è già il DURC? E’ vero ma il DURC non ti tutela come l’Asse.Co.! Oltre al fatto che il DURC ti può lasciare scoperto di alcuni mesi nei quali sei responsabil!
Se vuoi approfondire il funzionamento dell’Asse.Co. vai a vedere questo articolo che ho pubblicato.
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P.S. Ti ricordo che il 20 aprile si terrà un evento a Montegrotto Terme (PD) in cui parleremo anche di Certificazione dei contratti di Lavoro e di Appalto, dei regolamenti di Cooperativa e dell’Asse.Co!
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P.P.S. LAST NEWS: il 26 aprile si terrà un incontro sul Welfare Aziendale a DOLO (VE) in cui parleremo:
– definizione di welfare aziendale, esempi pratici e casi studio;
– novità del CCNL Metalmeccanici, Tessili, Trasporti in termini di Welfare Aziendale;
– applicazione delle nuove regole di Welfare Aziendale;
– trasformazione dell’obbligo di welfare aziendale in una serie di vantaggi per la tua impresa.
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