Faccio una premessa, che di questi tempi si rende necessaria: questo articolo ha lo scopo di farti capire con i numeri come un problema sociale può essere risolto con successo dalla tua azienda e allo stesso tempo trasformare una cosa definita spesso un problema, in una grandissima opportunità.
Leggilo tutto con attenzione e contattami se qualcosa non ti è chiaro! Se segui il mio blog, sai che ci tengo al tema della maternità! Ci tengo perché:- è un tema trascurato dalla politica;
- la bassa natalità è un tuo e mio problema perché sta già, oggi, afflifggendo le nostre aziende, e come tale dobbiamo affrontarlo;
- ci sono gli strumenti per affrontarlo.
- Per la lavoratrice;
- Per la tua azienda!
Per la lavoratrice madre perché nei fatti valuta come non conveniente lavorare. Preferisce, infatti, stare a casa ad accudire il figlio piuttosto che lavorare per pagare l’asilo nido e, di fatto, lavorare per non guadagnare nulla o poco più.Credimi, su questo punto ci sono tanti studi anche a livello economico che spiegano il perché di questa scelta da parte di molte mamme. Non te li riporto perché non vorrei annoiarti con dati troppi tecnici. Se vorrai approfondire, volentieri, possiamo parlarne insieme, sempre con la possibilità di fissare un incontro al termine di questo articolo. A questo punto mi chiederai: perché questo problema della mia lavoratrice dovrebbe preoccuparmi? In fondo è un problema suo! Ti rispondo che in realtà è prima di tutto un problema tuo! Sì! Tu sei preoccupato di perderla perché quella lavoratrice probabilmente è brava o è una valida risorsa per la tua azienda. Probabilmente ti garantisce uno standard qualitativo e produttivo di buon livello. Probabilmente hai speso soldi per selezionarla tra tante. Probabilmente hai speso molti soldi e tempo per formarla. E…ora ti sta a casa? A questo punto mi immagino la scena del genio di Aladdin della Walt Disney che con l’indice alzato fa ad Aladdin “ma io non credo proprio!” (se vuoi rivedere la scena, guardala qua al minuto 3.12 https://www.youtube.com/watch?v=6AZm-BqV9G8). E quali soluzioni ci sarebbero? Una è che la tua azienda tramite un piano di Welfare Aziendale paghi un asilo nido o crei un servizio di asilo all’interno della tua azienda (oppure in gruppo tra più aziende). Facciamo due conti per valutare in modo logico questa idea. Ha senso per la tua azienda? Se la tua dipendente va in maternità ti, serve un nuovo dipendente in sostituzione, quindi facciamo circa 26.000 Euro. Non ti ho messo il costo della selezione, per non calcare troppo la mano. Aggiungiamoci il costo di affiancamento iniziale. Si dovrà pure inserire in azienda! Calcoliamo tra formazione e ore perse € 4.800. La tua lavoratrice in maternità poniamo ti costi € 750, per un totale di € 31.550. Poniamo ora che tu paghi il servizio di asilo nido se rientra dopo la maternità obbligatoria. In questo caso ritengo che la tua azienda possa evitare di assumere una persona a tempo determinato in sostituzione.
Quindi avrai i seguenti costi:
Costo mamma che lavora per 7 mesi € 17.000; Asilo nido Costo di € 400 per 7 mesi € 3.500; Totale: € 20.500. Risparmi almeno € 11.050!
Comprendi il vantaggio? Presta bene che questo calcolo va personalizzato sulla tua azienda e sulle tue esigenze oltre che a quelle della lavoratrice. Sì, perché potrebbero esserci altre soluzioni come lo Smart Working o il servizio di baby-sitting. Quindi, ricapitolando, nella prima ipotesi, ovvero se non fai nulla per tutelare la tua azienda e quindi la lavoratrice, rischi di spendere all’incirca € 31.550, se invece segui i miei consigli, il tuo costo potrebbe scendere ad € 20.500, risparmiando circa € 11.050! Sono riuscito a convincerti? Insomma se aiuti la mamma a vivere meglio questo periodo fantastico per la sua vita, lei ti sarà grata e molto probabilmente continuerà ad aiutarti in azienda. Come vedi lo dicono anche i numeri, e forse anche il tuo cuore.